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Raffaello Marchi

Antropologo, scrittore e poeta nato a Nuoro nel 1909 e morto nel 1981

Intellettuale versatile, pur senza alcun titolo accademico, per i suoi studi antropologici è stato un punto di riferimento culturale per l’intera Sardegna. Il suo esordio letterario è del 1930 con il libro Preambolo alla simpatia, una raccolta di 31 poesie e 8 racconti. Il Milione di Roma (1931-1935) lo mette in contatto con il mondo dell’arte, frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia dove conosce Germi. Nel 1935 sposa Mariangela Maccioni maggiore di lui di 20 anni. Subisce il fascino intellettuale della “maestra resistente” animatrice di un cenacolo antifascista in via Deffenu e Direttrice della Biblioteca Satta dal 1943. Con lei alla fine degli anni ’40 fonda e dirige la rivista culturale “Aristocrazia”. Varie le sue collaborazioni e pubblicazioni: da Le maschere barbaricine a Su patriota sardu. Nel 1977 viene nominato vicepresidente dell’ISRE fondato nel 1972. In memoria della Maccioni contribuisce alla pubblicazione del testo Memorie Politiche e dell’autobiografia Il mio romanzo, la mia famiglia. Nel 2006 vengono pubblicate postume le sue ricerche sulle pratiche magiche della Sardegna a partire dagli anni ’50. In vita si dedica anche alla scoperta di giovani artisti che accompagnava fino alla prima affermazione.

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