Musica

Priamo Gallisay

musicista, compositore nato a Nuoro il 19 ottobre del 1853 e morto a Ozieri il 30 luglio del 1930

Personaggio di multiforme ingegno fa parte dell’irripetibile fermento artistico culturale sviluppatosi tra fine ‘800 e primi del ‘900 nuorese denominato ” Atene Sarda“. Priamo Gallisay figlio di Don Gavino, nobile esponente dell’aristocrazia locale e di Francesca Pilo nobildonna originaria di Sassari. Si dimostrò subito portato per lo studio delle lingue straniere e con una particolare predisposizione per la musica. A 14 anni frequentò l’Istituto Galilei di Firenze. dove apprese i primi insegnamenti musicali del valente compositore Teodulo Mabellini per proseguire in seguito perfezionamenti presso lo “Chateau de Lancy” prestigioso istituto privato di Ginevra dove si diplomò brillantemente nel 1870.

Si sposò a Ozieri con la nobildonna Battistina Tola Grixoni ( da cui ebbe quattro figli), intraprese in seguito l’attività di compositore e di insegnante di musica presso diversi collegi e istituti privati del Piemonte, dell’Emilia, della Lombardia e del Veneto. Nel 1909 ottenne la cattedra per l’insegnamento musicale presso lo Chateau de Lancy. Ebbe sporadici contatti con esponenti dell’arte e della cultura cittadina come Grazia Deledda, Antonio Ballero e il poeta Pascale Dessanai. Nel marco del 1895 Grazia Deledda scrisse per lui i versi di Mattinata di Marzo, che furono messi in musica dal Gallisay e pubblicati con successo dall’editore Angelo Degubernatis. Gallisay ricambio musicando il matrimonio della Deledda. Nel 1896 compone il melodramma in 3 atti Rosella, ricavandone la trama dal romanzo Don Zua di Antonio Ballero su libretto di Pasquale Dessanai. Un’opera tutta nuorese. L’opera fu data con grande successo di pubblico nell’ottobre del 1897 al Teatro Sociale di Varese, mentre la critica si espresse di parere contrario. Nel 1896 Priamo Gallisay ottenne per concorso il prestigioso titolo di Accademico della R. Accademia di Santa Cecilia di Roma (per la categoria compositori). Fu autore di diversa musica per concerto, brani per pianoforte, canzoni ballabili, musica sacra. Stanco e malato, dopo una vita intensa fatta di continui spostamenti in diverse località del continente, si ritirò a Ozieri dove trascorse gli ultimi anni della sua esistenza. Morì nella cittadina logudorese a settantasette anni nel 1930.

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