CuriositàPersonaggi illustri

Franceschino Guiso Gallisai

il barone delle industrie

Francesco Giovanni Giuseppe Maria Guiso, questo il suo nome per esteso, nasce a Nuoro il 13 dicembre 1859, discende da un antica e nobile famiglia, già molto attiva nei territori delle attuali Baronie in campo sociale e commerciale sin dalla metà del 1400. Figlio unico di Pietro Maria Guiso e di Antonia Carmina Gallisai. Rimasto organo di padre a soli 10 anni, il giovane Franceschino viene indirizzato dalla madre verso gli studi tecnico-industriali, fatto inusuale per i giovani appartenenti alle famiglie nobili dell’epoca e nel 1878 consegue a Sassari il diploma di perito tecnico industriale. Sin da giovane dimostra di possedere quelle doti tipiche dell’imprenditore di successo che caratterizzano la sua vita e quella dei suoi discendenti. Il 14 aprile del 1898 Don Franceschino acquisisce l’intera proprietà del mulino a vapore e dell’annesso frantoio in località Sa Concia, che segnerà l’inizio dell’espansione in grande stile delle attività di famiglia., perno della trasformazione industriale della città di Nuoro e dell’intero territorio. Da allora in poi il marchio Guiso-Gallisai sarà sinonimo di progresso, lavoro e di rilevanti e munifici interventi in campo sociale.

Aveva deciso di far luce nel buio della terra nuorese. Nel 1881 gli capita tra le mani ” Il messaggero delle invenzioni“. In Gran Bretagna il fisico Joseph Swan con un filamento invisibile di carbonio all’interno di un bulbo di vetro sottovuoto, aveva acceso la prima lampadina a incandescenza. Nella sua Nuoro solo qualche fanale a petrolio, buio intenso al primo soffio di vento. L’anno è il 1915. Il primo maggio. Imbrunire Don Franceschino, aziona la levetta che in un colpo solo accende 200 lampade a incandescenza nel cuore della capitale nuorese. Salvatore Satta l’insigne giurista scrittore, dipinge con un’inusitata allegoria quegli attimi nel ” Giorno del Giudizio”, ” E’ d’improvviso – racconta Satta – come in un’aurora boreale, queste candele si accesero, e fu fatta la luce per tutte le strade, proprio da San Pietro a Seuna, un fiume di luce, tra le case che restavano immerse nel buio. Un urlo immenso si levò per tutto il paese, che sentiva misteriosamente di essere entrato nella storia. La luce rimase accesa inutilmente. Si era levata la tramontana e le lampade sospese nel corso con i loro piatti si misero a oscillare tristemente, luce e ombra, rendendo angosciosa la notte. Il 29 giugno del 1913 viene insignito dell’onoreficienza di Cavaliere del Lavoro. La scommessa elettrica sarda si ferma nel1962 con la Legge n.1643 dove lo Stato decreta la nazionalizzazione delle imprese produttrici energia elettrica. Nasce l’ENEL e passano sotto il controllo dello stato tutte le 33 imprese di produzione di energia, dalla Società Elettrica Sarda sino alla società di Don Franceschino Guiso-Gallisai.

Con Don Franceschino , alla sua base culturale tecnico-industriale aggiunse i continui viaggi d’affari da Orosei (allora unico porto della costa orientale sarda prima dello sviluppo di Terranova-Olbia) a Livorno, Genova e Milano, ampliando cosi le conoscenze, scoprendo nuovi modi di fare impresa da applicare nella sua terra. Le industrie Guiso-Gallisai, si resero protagoniste nei seguenti settori: Il molino per cereali situato in località Sa Concia, il pastificio di pasta secca che farà conoscere il marchio Guiso Gallisai in tutta la Sardegna fino agli anni Settanta; la fabbrica del ghiaccio; la peschiera di Orosei. Ad essi si aggiungeranno gli impianti idroelettrici del fiume Cedrino, vero fiore all’occhiello dell’impresa e volano dell’azienda per il territorio. Tali impianti garantiranno la produzione e la distribuzione dell’energia elettrica a Nuoro e nel suo territorio. La miniera del talco di Orani; la fabbrica di ceramiche; la ventilazione del talco in località Biscollai a Nuoro; la produzione di quarzo feldspato; l’azienda agricola in Baronia; i cine-teatri Eliseo e Giardino a Nuoro. Ad esse si aggiungeranno i servizi ausiliari offerti dalle officine elettromeccaniche, degli autotrasporti, della carpenteria e della falegnameria. Don Pietrino Guiso Gallisai (1894-1970), figlio di Don Franceschino, non farà altro che ereditare l’attività del padre. insistendo molto e battendosi per la realizzazione del sogno di famiglia: la diga sul Cedrino.. Purtroppo questo, a causa dei tempi cambiati, di una certa irriconoscenza politica locale e delle nuove scelte in campo energetico adottate a Roma e a Cagliari, non si vedrà realizzato se non nel 1983, quando ormai l’azienda elettrica di famiglia era già stata nazionalizzata da quasi venti anni.

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